Exhibition On Screen: Painting the Modern Garden, Monet to Matisse

Disponibile in streaming sul canale Youtube della Royal Academy la versione on screen della mostra dedicata al ruolo del giardino nella pittura moderna.

Claude Monet non è stato soltanto un celebre artista, ma anche un appassionato giardiniere, come dimostra l’ambizioso progetto della sua casa a Giverny. Monet si stabilì nella villetta Le Pressoir nel 1883, e nel corso del tempo, trasformò il giardino per assecondare la sua ricerca artistica, ideando il laghetto con le ninfee che diverrà leitmotiv del suo ultimo periodo pittorico. “Il giardino è un elemento sottovalutato nello sviluppo dell’arte moderna, molti artisti ne erano ossessionati e nel caso di Monet divenne addirittura un’opera d’arte” spiega lo scrittore Tim Marlow. Il ruolo del giardino nell’evoluzione della pittura moderna è soggetto di “Painting the Modern Garden”, versione on screen della mostra presentata alla Royal Academy di Londra nel 2016.

I fiori, nella loro varietà, presentavano un’opportunità per sperimentare con colori e forme; contrapponendo un dipinto del primo periodo di Monet ad uno successivo, è possibile osservare lo stile nettamente diverso con cui è raffigurato il soggetto naturale: se in “Signora in giardino a Sainte-Addresse” (1866), la precisione geometrica aderisce ad una certa formalità, ne “Il giardino dell’artista a Giverny” (1900), a prevalere sulla compostezza è una forte libertà nell’uso del colore, che rende l’opera viva e immediata.

“Signora in giardino a Sainte-Addresse” (1866), Claude Monet
“Il giardino dell’artista a Giverny” (1900), Claude Monet

Furono molti gli artisti che tradussero su tela l’attrazione per scenari naturali; nell’immaginario di Henri Le Sidaner, il giardino diventa un luogo di reverie, di dimensione onirica, in cui la figura umana è sempre evocata, ma mai rappresentata. Sono dipinti poetici, particolarmente apprezzati da Marcel Proust che citerà Le Sidaner in “Alla ricerca del tempo perduto”. Anche lo spagnolo Joaquín Sorolla vede nel giardino un luogo di riflessione spirituale; nei suoi lavori è percepibile un interesse per la luce e per la pittura all’aperto che lo accomuna agli Impressionisti.

Table in the White Garden
“The Table in the Withe Garden” (1900), Henri Le Sidaner
“Il giardino di casa Sorolla” (1920), Joaquín Sorolla

Una forte attenzione per i dettagli è rintracciabile in alcune opere di Max Liebermann dove il giardino è ritratto con accuratezza quasi architettonica, tanto da suggerire l’idea di stanze all’aperto. Alla meticolosità del pittore tedesco si oppone la visione di Pierre Bonnard: in “Blue Balcony” (1910) la natura intorno alla sua abitazione è selvaggia e fa il suo corso, libera dagli interventi umani.

“Flower Terrace in the Garden, Wansee” (1915), Max Libermann
“Blue Balcony” (1910), Pierre Bonnard

Ritroviamo una fascinazione per le peculiarità dell’ambiente in “Palm Leaf, Tangier” (1912) di Henri Matisse, dove è riprodotta una profusione di emozioni cromatiche date dall’osservazione della vegetazione circostante, mentre John Singer Sargent sottolinea il suo interesse per lo studio dei fiori in “Garden Study of the Vickers Children” (1884), in cui i gigli assumono la stessa importanza figurativa dei bambini al centro del quadro.

Nessun artista ha però dimostrato una devozione nei confronti di questo tema come Monet, che dipinse il giardino di Giverny fino agli ultimi giorni della sua vita. L’artista ideò alcune delle opere che compongono il celebre ciclo delle ninfee nei mesi iniziali della Prima Guerra mondiale, quando l’esercito tedesco si avvicinava a Parigi. Con il conflitto che giungeva non lontano da Giverny, Monet fu fortemente segnato dall’orrore della guerra e vide nella pittura un dovere patriottico, qualcosa da lasciare in eredità alla nazione: “Gli altri possono combattere, io posso dipingere”. E così fece fino alla fine.

Nella mostra è riunito per la prima volta un trittico dedicato alle ninfee realizzato tra il 1915 e il 1926: è uno dei momenti più alti nella carriera di Monet, in cui l’artista trascende l’Impressionismo, raggiungendo uno stile di pittura anticipatore dell’Espressionismo Astratto. Osservandolo, è chiara l’influenza che, anni dopo, questo lavoro straordinario eserciterà su Jackson Pollock.

Una parte del trittico dedicato alla ninfee di Claude Monet (1915-1926)

Il trittico chiude questa immersione nell’universo naturale guidata dallo sguardo dei maggiori artisti del nostro tempo. Anche se l’esperienza filtrata attraverso lo schermo non è paragonabile a quella reale, le immagini ci trasportano idealmente nel giardino di Giverny, dove è possibile contemplare la bellezza creata con cura e passione da Monet. E così, il contatto con la natura, per quanto solo immaginato, diventa tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Painting the Modern Garden è visibile a questo link: https://youtu.be/K9EIXOkjugY

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