Ad accompagnare il nuovo album dei National è il corto di Mike Mills con protagonista Alicia Vikander.
In questi giorni si è parlato molto del nuovo album dei The National I am Easy to Find. Il disco è sicuramente uno dei più complessi ed affascinanti usciti in questo inizio anno: una tessitura di suoni costruita su numerosi strati che lascia all’ascoltatore il piacere di essere decifrata. Più che sull’ambizioso album della band però, vorrei soffermarmi sul cortometraggio intitolato anch’esso I Am Easy to Find, diretto da Mike Mills e interpretato da Alicia Vikander.
Il progetto nasce poco dopo la pubblicazione del precedente LP dei National, Sleep Well Beast. Inizialmente, Mills contatta il gruppo per collaborare ad un video musicale, ma su suggerimento di Matt Berninger (leader dei National), il regista inizia a lavorare su 12 brani scartati dalla versione definitiva di Sleep Well Beast. Successivamente, il progetto si amplifica fino a prendere le forme di un album e del cortometraggio interpretato da Alicia Vikander.
Nello short film I Am Easy to Find vediamo il comune svolgersi della vita: le storie raccontate dai genitori prima di addormentarsi, l’amicizia, la solitudine, l’incontro con il primo amore, i litigi con la madre, il lavoro, le delusioni, l’insicurezza, il matrimonio, i successi, gli insuccessi e infine, l’addio. Il tutto è reso da un bianco e nero che, in quanto privo delle distrazioni cromatiche del colore, permette una facile immedesimazione nelle immagini. Sorge spontaneo proiettare i propri ricordi o ritrovare certe sensazioni in quanto accade nel film.
L’idea di far interpretare la protagonista nell’arco della sua vita alla stessa attrice sottolinea come Mills non sia interessato ai mutamenti fisici, ma piuttosto a quelli emotivi; questo lo autorizza a fare a meno delle manipolazioni visive a cui il cinema ci ha abituati e che la norma imporrebbe. Come ha dimostrato in Beginners e 20th Century Women, il regista tende verso un racconto in cui la narrazione è scandita dallo scontrarsi o alterarsi delle emozioni dei protagonisti. I mutamenti emotivi sono infatti quelli che più ci formano e a cui non possiamo far altro che soccombere.
Nel toccante cortometraggio, i brani dei National contribuiscono in maniera determinante a creare questo racconto di sensazioni tanto caro a Mills. Il regista scompone e ricostruisce i brani della band in funzione della storia, come se fossero un quadro cubista. In qualche modo, la regia di Mills e la musica del gruppo di Cincinnati sembrano essersi appartenute da sempre.
Nonostante I Am Easy to Find abbia una protagonista femminile, le situazioni e gli stati d’animo descritti non trovano distinzioni di genere. Per questo la visione del corto e l’ascolto dell’album diventano un’esperienza quasi catartica, capace di trovare un senso ad una giornata di fine maggio apparentemente priva di intriganti variazioni.