Presentato al London Film Festival, The Aeronauts con Eddie Redmayne e Felicity Jones.
Dopo il successo di The Theory of Everything, torna sullo schermo la coppia formata da Felicity Jones ed Eddie Redmayne in The Aeronauts di Tom Harper.
Nella Londra del 1862, la pilota Amelia Wren (Jones) e lo scienziato James Glaisher (Redmayne) si servono del viaggio su una mongolfiera per giungere ad importanti scoperte scientifiche.
C’è qualcosa di romanzesco, quasi dickensiano, nell’idea alla base del film (ispirata a fatti realmente accaduti) e nella sua ambientazione vittoriana. Se però l’intuizione di alternare il volo della Wren e Glaisher ad incursioni nel passato dei due è efficace, con il susseguirsi degli eventi, questa scelta narrativa viene abbandonata.
La sceneggiatura avrebbe potuto approfondire certi temi che emergono attraverso la vita dei due protagonisti, come l’esclusione delle donne dagli ambienti accademici e lo scetticismo della società alle nuove scoperte. Ma gli argomenti sono presentati con superficialità e risolti in poche scene.
È innegabile che The Aeronauts riesca ad intrattenere il pubblico, grazie soprattutto all’alchimia tra Felicity Jones ed Eddie Redmayne. Mentre le immagini spettacolari si susseguono, si ha però la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di incompleto, in cui la sostanza dei personaggi è fuggevole.
Eppure, il drammaturgo Jack Thorne (autore della sceneggiatura) aveva dimostrato di saper scrivere storie di forte impatto con l’avventura teatrale di Harry Potter and the Cursed Child. Ma qui Thorne sembra insicuro su come procedere, realizzando una sceneggiatura fin troppo discontinua.
Anche Redmayne appare ormai relegato a ruoli in cui è posto in secondo piano rispetto alla grandiosità delle scene (vedi la saga di Fantastic Beasts). Da un interprete che ha iniziato la carriera sui palchi del West End e che ha dimostrato una certa ecletticità passando, in un breve lasso temporale, dal ruolo di The Theory of Everything a quello in The Danish Girl (in cui interpretava uno dei primi transessuali della storia), oggi ci aspetteremmo scelte artistiche di tutt’altro rilievo.
The Aeronauts aspira ad essere più di un semplice blockbuster, ma se privato di certi effetti resi tali dal grande schermo, risulterà un prodotto dalla storia decisamente esile e non appassionante. E anche vedendo il film al cinema, il sottile coinvolgimento percepito durante la visione, scomparirà nell’esatto momento in cui ci ritroveremo tra le luci della realtà.