Il reading del 1965 fu il precursore della controcultura londinese.
Percorrendo la strada che dal Victoria & Albert Museum porta verso Hyde Park, incontriamo, sulla sinistra, una via tratteggiata da palazzi con mattoni rossi che sembra guardare con indifferenza al passare del tempo. Nell’attraversarla, scorgiamo alla sua estremità un maestoso edificio dalla forma circolare: è la Royal Albert Hall, celebre sala da concerto che l’11 giungo 1965 ospitò l’International Poetry Incarnation.
Quello stesso anno, Allen Ginsberg arrivò a Londra dopo essere stato incoronato Re di Maggio a Praga. Nella capitale britannica, Ginsberg visitò la libreria Better Books (ritrovo degli Angry Young Men) dove, poco tempo dopo, fu protagonista di un reading che riscosse un impressionante successo di pubblico. L’entusiasmo per l’evento a Better Books e l’imminente arrivo di Gregory Corso e Lawrence Ferlinghetti a Londra, gettarono le basi per il primo reading di poesia Beat nel Regno Unito. Oltre a Ginsberg, Ferlinghetti e Corso, vi presero parte, tra gli altri, Michael Horovitz, Adrian Mitchell, Harry Fainlight, Christopher Logue, Simon Vinkenoog ed Ernst Jandl. Come cerimoniere della serata fu scelto Alexander Trocchi.
L’International Poetry Incarnation è immortalato nel film Wholly Communion di Peter Whitehead dove, alle immagini delle performance dei poeti, si alternano quelle di giovani che assistono, più o meno consciamente, allo sbocciare della controcultura londinese.
Lawrence Ferlinghetti, con la sua I Am Waiting, fu tra i primi a comparire sul piccolo podio posto al centro dell’Albert Hall; gli seguirono Michael Horovitz e Gregory Corso, che all’ovvia scelta di poemi più accessibili come Hair e Marriage, preferì la lettura di una nuova poesia. Inaspettatamente, fu Adrian Mitchell con la sua critica alla guerra in Vietnam To Whom It May Concern (Tell Me Lies About Vietnam) a scatenare l’entusiasmo dei presenti; un’euforia che non si ripeté durante la performance di Harry Fainlight. The Spider, ispirata dall’uso di LSD (nel 1965 ancora ampiamente sconosciuto) produsse un effetto straniante sul pubblico.

Ginsberg salì sul palco in conclusione alla serata con l’animo rivolto verso il suo eroe, William Blake. Aprì l’intervento con una poesia di Andrei Voznesensky, presente in sala, ma che, per ragioni politiche, non poteva esibirsi in un contesto simile. Il poeta proseguì con The Change e Who Be Kind To, ma la performance, influenzata dall’eccessivo uso di alcool, si rivelò al di sotto delle sue aspettative.
Se Ginsberg rimase insoddisfatto dal risultato finale, non tutti i presenti furono della stessa opinione; tra questi c’era John “Hoppy” Hopkins: “Il reading alla Royal Albert Hall con Allen Ginsberg fu molto importante. Nel vedere 6,000 persone simili a me pensai ‘Siamo veramente così tanti?’ Fu un punto di svolta”. L’evento fece da ouverture alla futura scena underground londinese: riviste indipendenti come International Times, Oz, Ink e Friendz, il club UFO, l’happening 14 Hour Technicolor Dream e l’inaugurazione della Roundhouse, furono dirette conseguenze del Poetry Incarnation. Probabilmente, senza il reading della Royal Albert Hall, la Londra alternativa che tanto amiamo non sarebbe mai esistita.