MERSEY BEAT: Liverpool e due camerette da scoprire

Una meta essenziale per gli amanti della musica.

Quando si è alla scoperta del Regno Unito è impossibile non pensare ad una meta: Liverpool. La città, epicentro della Rivoluzione industriale, rappresenta una mecca per gli amanti della musica Rock ‘n’ Roll e non solo, e almeno una volta nella vita il pellegrinaggio è d’obbligo.

Tate Liverpool
Tate Liverpool.

Punto nevralgico della città sono i docks, il sistema portuale che si estende lungo il vertiginoso flusso delle onde del fiume Mersey, in cui hanno sede la prestigiosa Tate Liverpool e il museo The Beatles Story. A pochi passi dai docks, l’attenzione viene catturata dall’imponente eleganza del Royal Liver Building, completato nel 1911, la cui architettura ricorda i palazzi newyorkesi degli anni ‘20.

Abbassando lo sguardo, un incontro è inevitabile. Quattro ragazzi dall’espressione sognante ti invitano a passeggiare con loro: un bronzo dei Beatles, tributo a nome di tutti i loro fan a livello mondiale e finanziato dal Cavern Club. Per un momento ti senti trasportato indietro nel tempo, all’ultimo spettacolo tenutosi a Liverpool all’Empire Theatre il 5 Dicembre 1965; da quel momento la loro vita cambiò per sempre, anche se alla fine dalla città “…they never really left”.

Mendips

Avventurandosi nel sobborgo di Woolton, ti inoltri in una realtà da cui ne uscirai inevitabilmente arricchito. Lungo Menlove Avenue, una moltitudine di villette adorna la strada alberata come un delicato merletto, ma lo sguardo si dirige verso il numero 251, Mendips. Dal 1945 al 1963 John Lennon visse in questo delizioso villino con la zia Mimi, a seguito della separazione dei suoi genitori. Fu durante questo periodo che si sviluppò in John un senso di ribellione verso la scuola e tutto ciò che lo privava della sua libertà espressiva.

Il 1956 fu l’anno in cui tutto cambiò: l’uscita di Heartbreak Hotel di Elvis Presley assieme a Rock Island Line di Lonnie Donegan indussero John a comprare la sua prima chitarra.

Mendips Liverpool
Mendips, Liverpool.

Salendo al piano superiore di Mendips si entra in una piccola stanza da letto; poster di Elvis, Rita Hayworth e Brigitte Bardot ricoprono le pareti ed è come se vedessimo John sul letto accordare la chitarra, in attesa dell’arrivo del suo amico, Paul McCartney. Cerchi di osservare tutto nei minimi dettagli per portarti il ricordo di quei minuti prima di continuare la visita.

Chiudi gli occhi per un attimo ed improvvisamente senti risuonare le note di Please Please Me, I Call Your Name e I’ll Get You, che presero vita proprio in questa cameretta a Mendips.

20 Forthlin Road

Qui è dove tutto ebbe inizio per Paul McCartney. Al numero 20 di Forthlin Road ad Allerton, sobborgo di Liverpool. Una modesta villetta a schiera, costruita come parte di un ampio complesso residenziale dopo la fine della Seconda guerra mondiale, con l’intento di offrire una speranza a centinaia di famiglie rimaste senza un tetto a seguito del blitz del maggio 1941.

20 Forthlin Road Liverpool
20 Forthlin Road, Liverpool.

Il numero 20 fu sempre una casa ricolma di musica; il padre Jim, rimasto vedovo all’età di 53 anni, era un pianista autodidatta e fin da bambino Paul ascoltava il padre suonare Stairway to Paradise e altri brani famosi dell’epoca. Entrando nel soggiorno si ha infatti l’impressione che tutto ruoti intorno alle note musicali; la presenza di un pianoforte verticale e la radio sono parte integrante di un arredamento sobrio dai colori delicati. Fu proprio in questa stanza, dove Paul e John sedevano tutti i pomeriggi uno davanti all’altro, accovacciati sulle loro chitarre, che presero vita brani come Love Me Do and I Saw Her Standing There.

Al piano superiore nella cameretta di McCartney il tempo sembra essersi fermato agli anni Sessanta, un periodo spensierato e pieno di speranza per il futuro. Ancora una volta un solo elemento caratterizza la stanza: la musica. Troviamo vinili, riviste e una chitarra, appoggiati sul letto, segno che l’anima musicale del giovane Paul è ancora lì, al numero 20 di Forthlin Road.

Due artisti, due ragazzi, due camerette. Occhi vivaci e sorrisi maliziosi, pensieri e parole, speranze e sogni da condividere nei pomeriggi con gli amici. Le fughe da scuola per comporre e suonare, l’adrenalina nel rientrare tardi la sera senza farsi scoprire e la spensieratezza dei giri in bicicletta.

Visitando le case di Mendips e 20 Forthlin Road si ripercorre la quotidianità dei due artisti nel momento della loro adolescenza e molecole di emozioni ti inebriano la mente. Un po’ come quando odori il penetrante profumo della lavanda nei maglioni che, riposti nell’armadio a primavera, sono pronti a riscaldarti di nuovo dal freddo londinese.

Un ringraziamento speciale al National Trust e i suoi volontari che con grande professionalità e dedizione ti guidano all’interno delle due case, mantenendo un alto livello informativo per tutta la durata della visita.

www.nationaltrust.org.uk/beatles-childhood-homes

© Foto Martina Ciani

error: