Poesia e fotografia si uniscono in un abbraccio per descrivere la vita ad Harlem negli anni ’50.
Il 9 dicembre 2019 segna il centenario dalla nascita dell’artista newyorkese Roy DeCarava (1919-2009), primo fotografo afroamericano a vincere la Fellowship della Guggenheim Foundation nel 1952. DeCarava si contraddistingue nella storia della fotografia americana per la forte empatia nei confronti dei suoi soggetti, gli studi sugli individui in ambienti urbani e i ritratti di musicisti jazz.
Per celebrarne il centenario, la First Print Press ha ristampato The Sweet Flypaper of Life, originariamente pubblicato nel 1955. Il libro unisce 141 fotografie in gelatina d’argento di DeCarava alle parole di Langston Hughes, dando voce a ciò che i due artisti avevano conosciuto e vissuto attraversando le vie di Harlem negli anni ’50.
La vita ad Harlem non era certo facile, ma come testimoniano le foto in questo libro, per gli abitanti del quartiere c’erano anche momenti di spensieratezza: DeCarava ritrae un uomo che cammina sotto il sole, una donna che sorride, una coppia al parco e un bambino che sussurra parole al padre. Langston Hughes aveva affermato: “Abbiamo molti libri che narrano quanto la vita sia difficile, forse è arrivato il momento di averne uno che ne mostri la sua bellezza”.
Insieme a DeCarava, Hughes fu una figura centrale dell’Harlem Renaissance, momento di fioritura della vita intellettuale, letteraria ed artistica afroamericana, sbocciato negli anni ’20 in diverse città americane. Il suo centro fu però Harlem. Hughes è stato uno dei primi ideatori della forma d’arte letteraria definita jazz poetry e si poi dedicato alla scrittura di romanzi, racconti, saggi ed opere teatrali.
Il suo intento era rappresentare con onestà le gioie e difficoltà della classe operaia afroamericana, evitando sia l’idealizzazione sentimentale che gli stereotipi negativi: “Noi giovani artisti di colore intendiamo esprimerci senza paura o vergogna. Se i bianchi sono contenti, lo siamo altrettanto. Se non lo sono, non importa. Noi sappiamo di essere belli. E anche brutti”.

© The Estate of Roy DeCarava 2018
Sfogliando il libro The Sweet Flypaper of Life, notiamo come le foto in bianco e nero di DeCarava trasmettano una calma contemplativa, nonostante l’energia della città che circonda i suoi soggetti; il fotografo trasforma momenti apparentemente banali in narrazioni intriganti. Hughes dà vita alle foto, intrecciandole alle vicende raccontate dal personaggio di Mary Bradley.
Nella storia, Mary è preoccupata per il nipote preferito Rodney, un giovane padre che fatica a farsi strada nell’età adulta. Il dolore, la paura, la solitudine e l’abbandono descritti dal poeta, si cristallizzano nell’immagine di un bambino sulla strada in una calda giornata estiva: il soggetto della foto di DeCarava rappresenta il figlio per cui Rodney è afflitto.
Il tormento di Mary per il nipote è mitigato da immagini di teneri momenti familiari attorno al tavolo della cucina, dove la gente ride, danza e trova conforto in compagnia di amici. Fotografie e prosa creano un mosaico della vita di Harlem che rivela umanità, piacevolezza e vulnerabilità.

© The Estate of Roy DeCarava 2018
L’influenza artistica di DeCarava riecheggia nelle immagini del film If Beale Street Could Talk, in cui il regista Barry Jenkins adatta la storia di James Baldwin sull’amore e l’ingiustizia, immergendosi profondamente nella vicenda di una giovane coppia nella Harlem degli anni ’70.
The Sweet Flypaper of Life è un libro che accompagna piacevolmente, pagina dopo pagina, sulle strade della vibrante Harlem.