Il pubblico londinese accoglie con grande entusiasmo il ritorno dei Vampire Weekend.
Dal momento in cui il piccolo teatro all’interno del centro artistico Earth Hackney inizia a gremirsi, ci rendiamo conto che quella che ci aspetta è una serata speciale. I Vampire Weekend non tenevano un concerto a Londra dal 2013, quando si esibirono all’O2 Arena in supporto all’acclamato album Modern Vampires Of The City. Negli ultimi sei anni, il chitarrista e tastierista Rostam Batmanglij ha lasciato il gruppo e il leader Ezra Koening ha partecipato a vari progetti, tra cui la produzione del brano di Beyònce, Hold Up. Ai Vampire Weekend si sono aggiunti quattro nuovi componenti che accompagnano la band dal vivo.
Nella prima delle tre date londinesi che anticipano l’uscita del nuovo album Father Of The Bride, le aspettative del pubblico sono alte. Quando si abbassano le luci ed Ezra Koenig, Chris Tomson e Chris Baio (accompagnati dai nuovi membri) salgono sul palco, la sensazione è quella di rincontrare amici che non vedevamo da tempo. L’apertura è affidata al nuovo singolo Harmony Hall, seguito da Holiday, Unbelievers, Cape Cod Kwassa Kwassa e White Sky: sembra che per i Vampire Weekend niente sia cambiato e che l’abbandono di Rostam Batmanglij non abbia segnato il rendimento dal vivo della band.
Con l’esecuzione della psichedelica Sunflower, ci accorgiamo però che forse non tutto è come prima: il brano culmina in un lungo intermezzo strumentale – che va quasi a toccare la sregolatezza del punk – in cui il nuovo chitarrista Brian Robert Jones fa esplodere lunghi riff frenetici. Siamo in territorio nuovo per i Vampire Weekend e il pubblico risponde con entusiasmo.
Già in Step, dall’album Modern Vampires Of The City, Ezra Koenig aveva dimostrato di guardare oltre i suoni alla Paul Simon di Graceland, approcciando melodie più malinconiche. Questo lato più maturo della band risalta soprattutto in uno dei brani più belli del loro repertorio, Hannah Hunt, eseguito con un accompagnamento al piano che diventa protagonista nella versione live di 2021, dal nuovo album Father of the Bride.

L’eleganza di un pezzo come Horchata si trasforma nei beat dubstep di New Dorp. New York, collaborazione solista di Ezra Koening con il musicista SBTRKT (Aaron Jerome). Quello che segue è quanto di meglio i Vampire Weekend hanno da offrire: sembra che l’energia con cui la band esegue Diane Young, Cousins, A-Punk e Oxford Comma, riesca a scuotere il piccolo teatro in cui ci troviamo.
È questa la bellezza di assistere ad un live in una venue relativamente piccola: riuscire a distinguere ogni suono e strumento, interagire con i musicisti e sentirsi parte integrante del live. Stasera, l’entusiasmo del pubblico (che non arriva a mille persone) appare più forte rispetto a quello di un’arena, in cui a volte, l’energia si perde nella distanza che separa l’audience dalla band.
Nell’encore, dopo il debutto live di Big Blue, i Vampire Weekend si trasformano in un juke box che esegue brani su richiesta: il pubblico sceglie Finger Back, Everlasting Arms e M79. “Grazie per questa serata– saluta Ezra Koenig – siete stati un’audience grandiosa” e chiude questo strepitoso live con Worship You e Yah Hey. Soltanto quando il pubblico inizia a lasciare la sala, diventiamo consapevoli che quanto abbiamo visto e sentito era solo un rehearsal e che il meglio deve ancora arrivare.
Sull’autobus, tornando a casa, l’autista batte ritmicamente le mani sul volante, intonando una melodia: “Music makes you happy” dice. Non replichiamo, perché non c’è bisogno: è proprio così.
© Foto Martina Ciani