Il nuovo film di Noah Baumbach con Scarlett Johansson e Adam Driver presentato in concorso al Festival del Cinema di Venezia.
Noah Baumbach ci ha ormai abituati a storie originali e battute brillanti: il regista, oltre ad essere sceneggiatore dei suoi film, è stato anche autore insieme a Wes Anderson di Fantastic Mr Fox e The Life Aquatic with Steve Zissou. Se si è a conoscenza della sua opera, sappiamo che Baumbach è un mago della parola. Ma nessuna delle pellicole viste in precedenza può prepararci ai livelli raggiunti dal regista in Marriage Story. Perché nel raccontare la storia di una coppia che si sta separando, Baumbach realizza il suo film più completo.
Charlie (Adam Driver) è un regista Off Broadway alla guida di una compagnia di successo; Nicole (Scarlett Johansson) è un’attrice divenuta popolare grazie ad un film per adolescenti. Quando conosce Charlie, Nicole abbandona il cinema per dedicarsi al teatro. I due iniziano un sodalizio professionale e personale; qualcosa però si incrina. Charlie è focalizzato sulla carriera e Nicole non si sente valorizzata.
Dal momento in cui incontriamo la coppia, capiamo che il rapporto tra i due si sta sgretolando. Nicole si trasferisce a Los Angeles con il figlio Henry per girare l’episodio pilota di una serie televisiva. Charlie rimane invece a New York per seguire le prove della sua versione di Electra, il cui debutto a Broadway è imminente.
Il teatro ha un ruolo chiave nel film: è l’occupazione di Charlie, ciò che lo rappresenta, quello in cui crede. È una forma d’arte elevata che si contrappone alla carriera commerciale nella televisione scelta da Nicole.
Il teatro, e più precisamente il musical Company di Stephen Sondheim, diventa anche un mezzo per esternare gli stati d’animo dei due personaggi.
Quando Nicole canta la spensierata You Could Drive a Person Crazy esprime la ritrovata tranquillità dopo aver ottenuto la custodia di Henry a Los Angeles. La toccante Being Alive viene invece interpretata da Charlie davanti ai componenti della compagnia teatrale: solo e vulnerabile, Charlie informa chi lo conosce di aver bisogno di qualcuno che lo faccia sentire vivo. Qui il brano raggiunge una funzione espressiva a cui spesso le parole non riescono ad arrivare.
Marriage Story è un film drammatico: la scena del confronto tra Nicole e Charlie, in cui i due arrivano al massacro verbale accusandosi a vicenda e mostrando la loro disperazione, è emotivamente sconvolgente.
Ma la pellicola presenta anche sequenze brillanti, come quelle con la spietata avvocatessa interpretata da Laura Dern e l’esilarante episodio in cui un’esaminatrice visita la casa losangelina di Charlie.
Scarlett Johansson e Adam Driver sono straordinari. Driver in particolare, dona al personaggio una sofferenza silenziosa che diventa a tratti straziante: la scena in cui Charlie vaga per le immense strade di Los Angeles con il figlio ad Halloween, cela una serie di emozioni con la quale è difficile confrontarsi.
Con il proseguire della storia, Baumbach non colpevolizza Nicole e non giustifica Charlie. Piuttosto ci mette di fronte ai difetti e ai lati positivi di entrambi, mostrandoli come semplici esseri umani.
Nicole e Charlie sono esseri fragili che vanno alla ricerca di un qualcosa che abbatta le loro debolezze e li faccia sentire vivi. E in questo assomigliano ad ognuno di noi.