Venezia 76: Martin Eden di Pietro Marcello

Tratto dall’omonimo romanzo di Jack London, il nuovo film di Pietro Marcello in concorso al Festival di Venezia.

La storia di Martin Eden, interpretato nel film da Luca Marinelli, è quella universale di un ragazzo che diventa uomo e si riscatta attraverso la cultura. Se l’ambientazione originale del romanzo è San Francisco, Pietro Marcello trasferisce la vicenda a Napoli per facilitare l’immedesimazione dello spettatore.

Durante la conferenza stampa, il regista ha dichiarato di essere stato attratto dal libro di London perché sottolinea come la cultura possa emancipare le persone. Nel film, Marcello inserisce spezzoni documentaristici attraverso un montaggio contrappuntistico; l’espediente narrativo è funzionale al regista per sottolineare le emozioni dei personaggi.

Jack London è stato uno dei primi scrittori ad impegnarsi politicamente. In Martin Eden, lo scrittore evidenzia come l’esaltazione dell’individuo possa condurre al liberismo sfrenato.

Martin Eden Venezia 76
La delegazione del film Martin Eden: da sinistra Giuseppe Caschetto, Paolo Del Brocco, Jessica Cressy, Luca Marinelli, Pietro Marcello, Maurizio Braucci e Carlo Cecchi.
© Foto Martina Ciani

Luca Marinelli interpreta il personaggio principale in modo convincente, grazie ad un cambiamento fisico ed espressivo (Marinelli fa uso del dialetto napoletano). L’attore ha spiegato di aver costruito il personaggio insieme al regista: la preparazione è iniziata con la lettura del romanzo di Jack London e successivamente attraverso lo studio della sceneggiatura (in origine di 300 pagine). Gli attori del film hanno preso parte a prove dal carattere teatrale a Napoli.

Marinelli ha dichiarato di vedere nel personaggio di Martin Eden un avventuriero, che London ha ricalcato su se stesso. Eden rimane affascinato dalla cultura ed attraverso essa vuole riscattarsi, ma nel finale però ne rimane deluso.

La pellicola mette in scena una questione che è sempre attuale, in cui molti giovani potranno ritrovarsi. In questo senso, lo sceneggiatore Maurizio Braucci ha spiegato che il film può essere d’ispirazione alle nuove generazioni, in quanto narra una vicenda che è libera da coordinate temporali.

Il film, che è parte del concorso di Venezia 76, è stato ben accolto dalla critica italiana ed internazionale. La pellicola è da oggi nelle sale.

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